COSA E’ LA TERAPIA DEL LETTO INCLINATO? BENEFICI + COME FARE (1^ Parte)

Questo è il titolo di un articolo molto interessante che è stato recentemente pubblicato da un sito internet che ha sede negli USA e che si occupa di salute, benessere, rimedi naturali, ecc. https://mommypotamus.com/inclined-bed-therapy/ .

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Come abbiamo detto più volte, nel mondo anglosassone si sta parlando sempre di più della Terapia del letto Inclinato (Inclined Bed Therapy) e questo articolo tratta in maniera chiara e dettagliata l’argomento di cui ci stiamo occupando.

Vista l’ampiezza della pubblicazione abbiamo deciso di suddividerla in più parti e di dedicare a ciascuna di queste un nostro articolo.

Vediamo insieme la prima parte.

L’autrice inizia dicendo che è stato il suo Medico funzionale a suggerirle di inclinare il suo letto, alzandolo di circa 6 pollici (15 cm) dalla parte della testa, per migliorare la sua detossificazione cerebrale notturna.
Il suggerimento l’ha incuriosita e si è messa subito a fare ricerche sull’argomento.
La prima cosa che evidenzia è che, sebbene la versione moderna della Terapia del Letto Inclinato (Inclined Bed Therapy) sia dovuta al lavoro dell’ingegnere inglese Andrew Fletcher, in effetti l’abitudine di dormire leggermente inclinati risale ai tempi degli antichi Egizi: Molti dei letti dei Reali Egizi erano infatti inclinati di 5 gradi (vedi foto letto esposto presso museo di Boston  – Bed of Queen Hetepheres I (reproduction) – Works – Museum of Fine Arts, Boston (mfa.org) .

 

 

L’articolo prosegue con le seguenti precisazioni:

  • I sostenitori della Terapia del Letto Inclinato dicono che essa permette di ottenere, anche durante il sonno notturno, i benefici effetti che la forza di gravità esercita sulla circolazione del sangue e su altre importanti funzioni fisiologiche;
  • nessuna delle affermazioni contenute nell’articolo è stata valutata dalla FDA, non rappresenta un consiglio medico e non ha lo scopo di diagnosticare o trattare alcuna patologia.

Detto questo prosegue nella esposizione dei contenuti:

Che cosa è esattamente la terapia del letto inclinato?

La Terapia del Letto Inclinato in pratica significa solo alzare la testata del letto di pochi centimetri, in modo da ottenere un’inclinazione di circa cinque gradi.
Per la maggior parte dei letti/materassi queen e king basta un rialzo di circa 6 pollici (15/16 cm).
Per fare questo alcune persone usano blocchi di legno o cemento, altri usano rialzi per letti e altri ancora utilizzano appositi cunei da inserire tra la rete e il materasso (vedi foto sotto riportata).
L’importante è assicurarsi che la soluzione sia adeguatamente stabile.

 

 

Come accennato in precedenza, le origini dell’idea risalgono al regno di Tutankhamon, ma la Terapia del Letto Inclinato nella versione moderna può essere fatta risalire ad un curioso ingegnere di nome Andrew Fletcher.
Fletcher si chiedeva infatti come facessero gli alberi come la Sequoia gigante della California a sfidare la forza di gravità e a trasportare l’acqua dalle radici alle chiome.
Dopo aver fatto alcuni esperimenti al riguardo della dinamica dei fluidi, arrivò alla conclusione che sono i cambiamenti nella densità del fluido che interagiscono con la forza di gravità e creano un effetto circolatorio negli alberi.
In sostanza il tutto avviene in un “circuito chiuso” dove la linfa, che in alto diventa più densa (a causa dell’evaporazione che avviene tramite le foglie) viene spinta giù dalla forza di gravità e il suo peso permette all’acqua più leggera che proviene dalle radici di essere spinta su.
Partendo da questo ragionamento teorizzò quindi che la gravità avrebbe potuto svolgere un ruolo simile anche nella circolazione umana.
Dopo ulteriori sperimentazioni, si convinse di sì.
È interessante notare che una ricerca pubblicata sul sistema di disintossicazione del nostro cervello 7 Ways To Support Glymphatic Flow (The Good Kind of Brainwashing) (mommypotamus.com) ha portato alla conclusione che sia la gravità che la posizione del corpo influenzano l’andamento del flusso del liquido cerebrospinale che va da e verso il cervello durante il sonno.

In particolare, sdraiarsi (sulla schiena o sullo stomaco) aumenta la pressione intracranica e riduce il flusso glinfatico, mentre dormire su un fianco (soprattutto sul lato destro) aumenta il flusso.
Al riguardo dei motivi per i quali il lato destro sembra essere il migliore alcuni esperti teorizzano che abbia a che fare con il modo in cui la gravità interagisce con il cuore in quella posizione.

È peraltro interessante notare che i pazienti con determinati tipi di malattie cardiache preferiscono istintivamente dormire sul lato destro.

Concludiamo qui l’esposizione della prima parte dell’articolo.
Nei prossimi giorni provvederemo a pubblicare le altre parti, fino al completamento.

 

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