Questo è il titolo di un articolo recentemente pubblicato dal dott. Raffaello Pagani, un noto specialista che si occupa della diagnosi vascolare avanzata e del trattamento dell’Insufficienza Venosa Cronica Cerebro Spinale (CCSVI).
L’articolo in questione può essere consultato tramite questo link:
Posizione inclinata e CCSVI: dormire può aiutare davvero

Nell’articolo vengono esposti alcuni concetti che rendono sempre più chiari ed evidenti i numerosi benefici che possono essere ottenuti dormendo su un letto leggermente inclinato.
L’articolo inizia con le seguenti affermazioni:
“La posizione inclinata e CCSVI non sono solo un’associazione teorica: nella mia pratica clinica quotidiana, rappresentano una concreta possibilità di miglioramento per pazienti affetti da disturbi neurologici e disautonomici spesso inspiegabili.
Sintomi che si accentuano di notte, peggiorano da distesi e migliorano in piedi.
La postura del sonno non è mai neutra: per alcune persone, può cambiare tutto.”

“Negli anni ho ascoltato decine di storie simili: risvegli improvvisi con palpitazioni, pressione dietro le orecchie, sensazione di congestione intracranica, agitazione motoria notturna, e in certi casi veri e propri episodi di crisi vagali. In questi pazienti — spesso con diagnosi sospetta o confermata di CCSVI — emerge un pattern comune: dormire completamente orizzontali peggiora i sintomi.”
L’articolo prosegue ed entra nel merito di come deve essere inclinato il letto per ottenere i benefici che ci interessano:
“Non si tratta di sollevare solo il busto, ma di ricreare una leggera pendenza costante, come se si dormisse su una rampa. Questo permette:
- di evitare flessioni del collo o compressioni toraco-addominali,
- di favorire il drenaggio venoso cerebrale e il ritorno linfatico dagli arti inferiori,
- di prevenire il ristagno del liquido cerebrospinale nei compartimenti superiori.
Cuscini sotto la testa o inclinazioni “a V” possono persino peggiorare la situazione, creando angoli che alterano la dinamica del flusso venoso.
Al contrario, un’inclinazione dell’intero corpo in blocco favorisce un flusso fisiologico, continuo e stabile.”

- Concetti che abbiamo più volte ribadito e che abbiamo opposto a coloro che consigliano di dormire con più cuscini sotto la testa, che indicano di rialzare solo la parte del busto o, peggio ancora, consigliano di dormire su un letto con il busto e i piedi rialzati, in una posizione sicuramente dannosa per la struttura del corpo e per la circolazione del sangue.
L’articolo prosegue esponendo ulteriori contenuti che confermano quanto da noi più volte evidenziato e, in particolare:
“Una postura che può cambiare la giornata.
Molti pazienti, dopo aver iniziato a dormire inclinati, riferiscono un miglioramento generale: più energia al risveglio, minore senso di “testa piena”, miglioramento della termoregolazione e anche una riduzione della brain fog.
Non è una soluzione miracolosa, ma per molti è un tassello decisivo nel proprio percorso di miglioramento.
La posizione inclinata e la CCSVI formano una connessione clinicamente rilevante.
Non stiamo parlando di un trattamento invasivo, né di un approccio sperimentale, ma di un gesto semplice e accessibile, capace di migliorare significativamente la qualità della vita.
Nel mio approccio, prima di somministrare terapie complesse, cerco sempre di partire dal corpo. Osservarlo, ascoltarlo, e modificare ciò che sembra banale ma non lo è: la postura durante il sonno.
Per chi soffre di disfunzioni venose o liquorali, la notte può diventare un’opportunità di sollievo.
Basta solo dormire… nella giusta inclinazione.”
Non nascondiamo che ci fa molto piacere che questi concetti, che abbiamo più volte ribadito, vengano presi in seria considerazione anche da importanti e noti specialisti come il Dott. Pagani.

