DORMIRE INCLINATO PUO’ FARE MALE?

Come potete vedere dal seguente link: https://www.medicitalia.it/consulti/cardiologia/860142-dormire-inclinato-puo-fare-male.html  questa è una domanda che è stata formulata nella sezione “consulti” del sito MEDICITALIA.IT.

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Un utente di questa nota e autorevole piattaforma di divulgazione medico-scientifica chiede:

Gentilissimi da circa due anni ho l’abitudine di dormire con il letto inclinato, causa leggero reflusso gastroesofageo da piccola ernia iatale.
Praticamente ho messo dei rialzi di circa 18 cm sotto i piedi della rete lato testa.
Vorrei capire se dormire sempre con tale inclinazione, possa alla lunga affaticare il sistema cardiovascolare.
Qualche notte che ho passato qualche ora senza i rialzi mi ha portato ad avvertire al risveglio un senso di pesantezza alla testa.
Grazie mille.

Dalla domanda si intuisce agevolmente che la persona interessata si è abituata a dormire in un letto correttamente inclinato (con rialzi di 16-18 cm posizionati sotto i piedi del letto dalla parte della testa) e che, quando ha avuto occasione/necessità di non farlo, ha subito avvertito un non positivo senso di pesantezza alla testa.
La sua domanda sembra quindi motivata dalla voglia di togliersi ogni dubbio alimentato, magari, da qualche articolo o documento, che capita di trovare in Rete, che arriva a consigliare, per migliorare il funzionamento del sistema cardiovascolare – specialmente a chi ha problemi di circolazione agli arti inferiori – di dormire con i piedi in alto o, addirittura, con il letto rialzato dalla parte dei piedi (pendenza che noi riteniamo essere assolutamente dannosa).
La domanda, infatti, è “Vorrei capire se dormire sempre con tale inclinazione, possa alla lunga affaticare il sistema cardiovascolare”.
La risposta del cardiologo (che può essere consultata più in basso) è molto sintetica e non lascia spazio ad alcun dubbio: “Assolutamente no – Arrivederci”.

 

 

Il cardiologo sembra proprio non avere alcun dubbio, anzi, la sua affermazione sintetica e categorica lascia intuire, casomai, la convinzione che tale modalità di riposo possa agevolare il buon funzionamento del sistema cardiovascolare, come da noi più volte evidenziato, fino dall’inizio delle nostre pubblicazioni.

 

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