MIGLIORARE LA QUALITA’ DEL SONNO PUO’ AIUTARE A COMBATTERE L’ALZHEIMER?

Abbiamo già avuto occasione di parlare del fatto che ci sono sempre più evidenze al riguardo del collegamento che può esserci tra la scarsa qualità del sonno e l’insorgenza dell’Alzheimer.
Sono infatti sempre più numerose le pubblicazioni che analizzano e motivano tale correlazione.
Riportiamo di seguito i link di alcuni tra i numerosi articoli che trattano questo argomento:

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https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=111819

https://nico.ottolenghi.unito.it/malattia-di-alzheimer-dimostrato-per-la-prima-volta-il-legame-diretto-con-la-scarsa-qualita-del-sonno/

https://www.popsci.it/alzheimer-la-durata-del-sonno-profondo-e-un-fattore-protettivo/

https://neuromed.it/ricerca-una-possibile-correlazione-tra-la-cattiva-qualita-del-sonno-e-lalzheimer/

 

Emerge quindi in maniera chiara ed evidente che la qualità del sonno può avere un ruolo determinante ai fini dell’insorgenza di questa devastante patologia.

Inoltre, in questo articolo https://villadonatello.com/2015/06/il-sonno-puo-combattere-lalzheimer/ viene evidenziato che “il sonno può combattere l’Alzheimer”.

Di seguito due frasi contenute nell’articolo:

  • Se riusciremo ad intervenire per migliorare la qualità del sonno, forse potremo spezzare questa catena causale“.
  • Il sonno aiuta a lavare via le proteine tossiche durante la notte, impedendo loro di strutturarsi e distruggere le cellule del cervello“. Dormire bene è come offrire una potente pulizia al cervello“.

Ciò premesso, ci sembra ragionevole affermare che dormire su un letto leggermente inclinato può avere un ruolo importante anche per contenere l’evoluzione di questa devastante patologia.

A tale proposito ribadiamo quanto più volte evidenziato:

  • UN LETTO LEGGERMENTE INCLINATO MIGLIORA LA QUALITA’ E LA PROFONDITA’ DEL SONNO;
  • SE SI DORME MEGLIO IL SISTEMA DI PULIZIA CEREBRALE NOTTURNO (DRENAGGIO GLINFATICO) FUNZIONA IN MANIERA OTTIMALE;
  • LA LEGGERA PENDENZA DEL LETTO, CON LA TESTA NELLA PARTE PIU’ ALTA, PERMETTE DI BENEFICIARE DELLA FORZA DI GRAVITA’ PER FACILITARE L’ESPULSIONE DELLE TOSSINE ESTRATTE DAL SISTEMA DI PULIZIA CEREBRALE NOTTURNA;
  • LA DURATA DEL SONNO PIU’ BREVE E UNA PEGGIORE QUALITA’ DEL SONNO SONO ASSOCIATE AD UN MAGGIORE CARICO DI β-AMILOIDE (sostanza neurotossica che accumulandosi nel cervello porta alla morte neuronale).

 

Letto Inclinato con pendenza 5 gradi
Letto Inclinato con pendenza 5 gradi

 

Come abbiamo già avuto occasione di dire, ci sembra che ci siano tutti gli elementi per motivare degli approfondimenti che si potrebbero peraltro tradurre in un’azione molto semplice: coinvolgere un numero significativo di persone che soffrono di Alzheimer, provare a farle dormire in un letto leggermente rialzato (8-10 cm) dalla parte della testa, per alcuni mesi, SENZA APPORTARE ALCUNA MODIFICA ALLE CURE CHE STANNO FACENDO E ALLE LORO ABITUDINI e monitorando attentamente se ci sono cambiamenti significativi nei loro sintomi e comportamenti.
Nel caso si rilevino effetti positivi sulla qualità del sonno, incrementare il rialzo di un paio di cm ogni 3 mesi fino ad arrivare ai 14-16 cm di rialzo ottimale, proseguendo nel monitoraggio.

 

 

Vista l’assenza di costi e l’estrema facilità con la quale può essere rialzato un letto standard (bastano dei libri o degli strati di di legno come quelli della foto di cui sotto, che sono di 2,5 cm, da inserire in maniera progressiva fino al raggiungimento della pendenza desiderata), sarebbe, a nostro avviso, veramente grave non fare un test serio e giungere a delle concrete conclusioni.
Sicuramente se riusciamo a raccogliere un numero significativo di testimonianze si possono creare anche le condizione per stimolare concretamente la ricerca ufficiale.
E questo è, da sempre, il nostro obiettivo principale.

 

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