Piera è mia suocera ed è la persona più “anziana” tra i numerosi parenti ed amici che dormono inclinati.
E’ nata nel 1928, ha 92 anni ed ha iniziato a dormire inclinata a partire dal mese di febbraio del 2018.
La Piera, oltre ai classici acciacchi dovuti all’età, soffre da diversi anni di DMLE (degenerazione maculare dovuta all’età).
Si tratta di una maculopatia provocata dall’invecchiamento precoce della zona profonda dell’occhio deputata all’elaborazione della visione centrale.
Per questa ragione è la causa più diffusa di grave perdita della visione centrale negli over 65.
Nonostante la grave riduzione della vista indotta da questa patologia Piera si è sempre mantenuta molto attiva e, specialmente all’interno della propria abitazione, completamente autonoma.
Negli ultimi anni si erano però aggiunti altri due problemi che si stavano progressivamente accentuando e che la stavano mettendo a dura prova:
– Si era manifestato e si stava aggravando il pemfigoide bolloso, un disturbo cutaneo autoimmune cronico che determina, nei pazienti anziani, lesioni bollose generalizzate e pruriginose https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/disturbi-dermatologici/malattie-bollose/pemfigoide-bolloso.
Come si può vedere dal link sopra riportato, si tratta di una malattia cronica, potenzialmente fatale, per la quale non ci sono trattamenti risolutivi.
Veniva trattata principalmente con farmaci corticosteroidi, ma la diffusione della malattia e i conseguenti disagi si stavano accentuando e la mettevano veramente in difficoltà.
– Aveva iniziato a soffrire di allucinazioni visive ed uditive in maniera sempre più frequente e numerosa, specialmente la sera e la notte. Tale problematica era forse collegata anche alla sua cronica maculopatia e le allucinazioni consistevano nella comparsa involontaria e ripetitiva di immagini di persone che si muovevano e che parlavano o tra loro o rivolgendosi a lei.
Piera riferiva infatti della visione di facce e di corpi umani, ma anche di figure e di “esseri/mostri/ombre” di vario tipo che si posizionavano intorno lei e che si muovevano per tutta la casa emettendo rumori e parlando sia tra loro che con lei.
Il fenomeno si manifestava in maniera sempre più regolare e duratura e si verificava anche quando la Piera non era da sola.
La Piera si era abituata a queste visioni ed interazioni, non aveva paura, ma la frequenza e la durata in continuo aumento la stavano logorando e mettendo sempre più in difficoltà.
E’ stato a questo punto che, d’accordo anche con mia figlia (che, a quell’epoca, stava finendo il 5° anno di Medicina), abbiamo deciso di provare a farla dormire inclinata.
La decisione fu presa con un po’ di titubanza perchè avevamo qualche dubbio che Piera si sarebbe facilmente abituata a dormire inclinata: gli anziani in genere non amano i cambiamenti.
Temevamo inoltre che, vista l’età molto avanzata, il notevole incremento dell’azione depurativa e gli altri effetti che caratterizzano la Terapia del Letto Inclinato potessero attivare reazioni indesiderate.
Iniziammo molto prudentemente, con un rialzo di 9 cm., e le raccomandammo di bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, ma non eravamo certi che lo avrebbe fatto.
Con nostra sorpresa Piera, fin dalla prima notte, riferì di trovarsi benissimo con il letto inclinato e di aver dormito molto meglio del solito!
Dopo alcuni mesi il rialzo fu portato a circa 11 cm ed è stato lasciato a questo livello.
Durante questi 2 anni abbiamo assistito alle seguenti graduali evoluzioni:
– Piera si è sempre più affezionata al “letto inclinato”, ci dorme molto meglio di quando non lo era e se, anche per scherzo, le si chiede se vuole togliere i rialzi dice subito che non ci pensa neppure, non ne vuol proprio sapere!
– Già dopo le prime notti si è molto ridotta la frequenza delle allucinazioni visive ed uditive, fino alla quasi totale scomparsa. Attualmente il fenomeno si presenta saltuariamente e, comunque, in maniera limitata.
– Le irritazioni e le bolle del pemfigo hanno reagito in maniera molto più lenta con miglioramenti e riacutizzazioni che si sono susseguiti ma che hanno portato comunque ad un chiaro e graduale percorso di miglioramento. Allo stato attuale il pemfigo è praticamente scomparso e i trattamenti farmacologici sono stati interrotti da diverso tempo.
Un’altra cosa che Piera ha segnalato proprio in questi ultimi giorni è che le sembra un po’ migliorata anche la vista dell’occhio sinistro.
Per tutto questo Piera è entusiasta dei risultati raggiunti e non rinuncerebbe mai al suo letto inclinato.
In effetti i risultati sono molto buoni e sono resi ancora più interessanti dal fatto che, di norma, alla sua età, è difficile che in 2 anni si registrino miglioramenti così importanti.
In genere, purtroppo, avviene il contrario.